GIOVEDI 25 APRILE 2002
Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della Consegna della Medaglia d’Oro al Valor Militare al Gonfalone della Città di Ascoli.
“Onorevole Ministro della Difesa,
Autorità civili, militari, religiose,
Cittadini di Ascoli Piceno,
sono particolarmente lieto di essere oggi con voi in questa piazza, che ricordavo straordinariamente bella; ma riviverla con voi la rende ancora più bella.
Ho appena decorato il gonfalone della vostra città con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Ciò che avvenne in quei mesi del 1943 e del 1944 in queste terre è la sintesi di quello che oggi, dopo decenni di sedimentazione e di dibattito, sappiamo essere stata la Resistenza: una reazione delle coscienze alla sfida contro i valori e la dignità dell’uomo. Fu una reazione che si affermò in modi diversi a seconda delle circostanze, ma fu una reazione largamente diffusa, spontanea.
Dopo l’8 settembre, ci fu la Resistenza attiva di chi prese le armi in pugno, partigiani, soldati, militari che seguirono l’impulso della propria coscienza; ci fu la Resistenza silenziosa della gente, dei cittadini che aiutarono, soccorsero, feriti, fuggiaschi, combattenti, esponendosi a rischi elevati. Ci fu la Resistenza dolorosa dei prigionieri nei campi di concentramento, di chi si rifiutò di collaborare.
Questi diversi modi di vivere la Resistenza sono presenti, tutti, in questa città. Colpisce il coraggio dei giovani avieri, appena arruolati, che non si rassegnarono dopo l’8 settembre e respinsero per alcuni giorni, con gravi perdite, le truppe germaniche; dei capitani Bianco e Canger dell’Arma dei Carabinieri che diedero vita a uno dei primi raggruppamenti partigiani, già nell’autunno del 1943. Poi, tanti civili, studenti, come Adriano Cinelli, il primo caduto della Guerra di Liberazione, professionisti e lavoratori animarono le brigate partigiane che combatterono fino all’arrivo degli alleati.
Questa medaglia oggi ricorda ai nostri giovani il desiderio di riscossa che animò gli italiani in quella tragedia e che trovò conclusione con la nascita della Repubblica, con la promulgazione della Costituzione…
Viva la Repubblica!
Viva l’Italia!”